…tutte le fotografie live piu’ belle, dai primissimi concerti a oggi.
Una immersione totale nell’atmosfera piu’ magica che c’e’..i Live del Blasco!
Curato da Arturo Bertusi per Rizzoli, ci piace darvene una anticipazione attraverso il testo di Roberto Villani.
Il fotografo della rockstarCome cantavano i Ramones in Do You Remember Rock’n Roll Radio?, la fine degli anni Settanta si può considerare una sorta di “fine del secolo” in ambito rock e, per quel che mi riguarda più da vicino, il protrarsi dell’embargo dei concerti rock in Italia, iniziato dopo le famose bottiglie-molotov al Vigorelli di Milano durante gli show “infuocati” di Santana e Led Zeppelin e i disordini a quelli di Frank Zappa e Lou Reed agli inizi del decennio.Ricordo perfettamente, come fosse ieri, le levatacce nel cuore della notte in pieno inverno per raggiungere, imbottito di caffè, le varie Zurigo, Grenoble, Losanna, Ginevra e Monaco, per assistere ai concerti dei miei idoli: AC/DC, Queen, Whitesnake, Rainbow, Led Zeppelin, David Bowie, The Who, Rolling Stones, Deep Purple. Superstar del rock che evitavano sistematicamente di mettere piede sul suolo italiano, quasi fosse una sorta di limbo infettato, da evitare con cura.Ed è proprio grazie a quelle esperienze, maturate “on the road” in giro per l’Europa in compagnia della mia inseparabile Yascica FX3 (armata di qualche rullino Kodak da 24 pose a colori), che ho iniziato timidamente – e del tutto casualmente – la mia carriera di fotografo rock.Così quando una decina d’anni dopo, nel 1993, mi fu proposto da Arturo Bertusi (autore di quasi tutte le copertine di Vasco degli ultimi vent’anni) di seguire il Gli spari sopra Tour per la rivista Il Blasco, pensavo di essere sufficientemente temprato a situazioni del genere.Ma mi sbagliavo. Perché Vasco non è come tutte le altre rockstar che ho immortalato in trent’anni di carriera. Vasco è molto di più. Vasco è la rockstar.Confesso che Mick Jagger e Keith Richards mi hanno fatto tremare i polsi quando sono apparsi per la prima volta davanti al mio obiettivo. Ma solo loro e solo quella volta, poi molto meno.Vasco invece no! Lui i polsi me li fa tremare prima di ogni singolo scatto, perché non sta davanti all’obiettivo come tutti gli altri, sta dentro l’obiettivo. È questa la vera differenza, da cui traggo la massima ispirazione.Vent’anni di emozioni e adrenalina allo stato puro, sia quando lo inseguo sul palco straripante di uno stadio gremito come San Siro, sia quando lo immortalo in un momento di solitudine e raccoglimento, in viaggio tra un concerto e l’altro.La mia anima rock (che quando scatti fa la differenza) mi ha fatto diventare quello che sono.Per questo, più che un fotografo rock, mi ritengo il fotografo della rockstar!Roberto Villani
Fotografie tratte dal libro “Vasco Live” ed. Rizzoli
fonte: vascorossi.net
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