In queste ore il Vaticano è scosso dall’arresto dell’arcivescovo polacco Jozef Wesolowski (66 anni) accusato di abusi sessuali su minori, quando era nunzio della Repubblica Dominicana tra il 2008 e il 2013.
L’arresto è stato disposto da un promotore di giustizia vaticana e avviene dopo un lungo periodo di omissioni da parte della santa Sede, imbarazzata dagli scandali sessuali sui minori.
Stando alle accuse, il monsignore avrebbe adescato dei ragazzini in una delle bellissime spiagge di Santo Domingo, pagandoli per le prestazioni sessuali.
A confermare i fatti ci sarebbero anche un diacono, suo ex collaboratore ed altri quattro testimoni.
Oltre che a Santo Domingo, Wesolowsky è indagato anche in Polonia dove, in base ad accordi internazionali, Varsavia persegue i suoi cittadini anche per reati commessi all’estero. Proprio qui la procura distrettuale aveva chiesto informazioni sul suo status legale.
L’arcivescovo tuttavia era stato richiamato a Roma un anno fa, stabilendosi in un convento e il Vaticano si era opposto alla richiesta di estradizione arrivata dalla Polonia, dal momento che il prelato godeva dell’immunità diplomatica e che tra Santa Sede e Polonia non ci sono accordi in tal senso.
A fare rumore ci ha pensato il Comitato ONU contro la tortura, tanto che a giugno la Congregazione per la dottrina della fede lo ha dimesso dallo stato clericale il 26 giugno, processandolo ai fini della giurisdizione canonica.
Trattandosi della massima pena per un nunzio vaticano, Wesolowski aveva fatto immediatamente ricorso in appello, ma nel frattempo lunedì è stato arrestato, seguendo le indicazioni di Papa Francesco che aveva fatto partire un’indagine penale dell’Autorità Vaticana.
A darne notizia è stato padre Federico Lombardi: “L’iniziativa assunta dagli organi giudiziari dello Stato è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede”.
di Simona Mazza
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