Experimentum Mundi è un’opera di musica immaginistica dalla durata di 60 minuti scritta da Giorgio Battistelli – noto compositore italiano – per sedici artigiani, un attore, cinque voci di donne e un percussionista. La sua prima rappresentazione si è tenuta al Teatro Olimpico di Roma il 15 maggio 1981.
La genesi di Experimentum Mundi
L’autore racconta di aver scritto quest’opera mentre si trovava nel suo paese di origine, Albano Laziale. Fu allora che, sentendo in lontananza i suoni del lavoro di un calzolaio, intento a battere su delle suole in cuoio, si rese conto che non sarebbe mai stato possibile replicare quel ritmo. Nessun musicista vero avrebbe mai potuto dargli voce.
Così con un’intuizione davvero insolita, chiamò tutti gli artigiani del paese, formando un gruppo che avrebbe dovuto suonare i propri strumenti di lavoro mentre compivano il proprio mestiere.
L’opera
Un attore recita le didascalie delle illustrazioni dell’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers di Diderot e D’Alembert. Queste descrivono gli attrezzi dei mestieri messi in scena. Il pasticciere, i calzolai, gli arrotini, i falegnami, i bottai, i fabbri ferrai, i selciaoli, lo scalpellino e i muratori, accompagnati da alcune mogli che formano il coro delle donne: sono questi i protagonisti sul palco.
Arrivati alla conclusione della rappresentazione ciascun artigiano avrà realizzato in scena davanti alla platea un manufatto. Tutto questo avviene in perfetta armonia con i tempi musicali e teatrali previsti dalla partitura. Il gioco d’incastri ritmici e timbrici mette in risalto i gesti autentici delle antiche tradizioni e conoscenze artigiane.
Una drammaturgia del lavoro che permette alla musica di concretizzarsi e prendere vita in un muretto, una torta, una botte, un selciato, una scarpa, etc. Soprattutto un’opera poetica dal forte e rivoluzionario impatto comunicativo in cui le barriere storiche tra artisti e pubblico vengono meno.
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