Venti freddi sull’Italia: a gelare è la nostra politica

meteo-freddo-neve-701x439-678x381Gennaio 2017, la scena politica.

Fa decisamente freddo nella nostra bella Italia, non solo per le temperature in picchiata, la neve abbondante e i venti gelidi. Ma tirano evidenti folate di bora sul campo della politica nostrana ed oltre confine.

Legge elettorale: il Rottamatore vs il Cavaliere

Silvio Berlusconi e Matteo Renzi

Da quell’ormai lontano 5 dicembre del rottamatore ed ex premier Matteo Renzi avevamo un po’ perso le tracce. Ma qualche giorno fa, in un’intervista, ritorna sulla scena politica lanciando un drappo di sfida al nemico-amico Silvio Berlusconi: argomento la legge elettorale. I leader del Partito Democratico e di Forza Italia, per quanto riguarda il metodo di voto che dovranno usare le italiani alle prossime elezioni (se mai riusciremo a votare), sono in completo disaccordo: Renzi sostiene il Mattarellum o un doppio turno con ballottaggio, mentre invece Berlusconi una semplice legge proporzionale.

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Il segretario del Pd, sulle pagine di Repubblica, ritiene che «le nuove polarità sono esclusi e inclusi, innovazione e identità, paura e speranza. Gli esclusi sono la vera nuova faccia delle disuguaglianze, dobbiamo farli sentire rappresentati. L’identità è ciò che noi siamo, senza muri e barriere, e non dobbiamo lasciarla alla destra. Quanto all’innovazione, è indispensabile per non finire ai margini, ma ne ho parlato in termini troppo entusiastici, bisogna pensare anche ai posti di lavoro che fa saltare. Insomma, c’è un gran da fare per la sinistra». Sembra decisamente in gran forma il toscano doc, dopo che ci aveva lasciato un mese e mezzo fa a bocca aperta con il discorso per le sue dimissioni, rinascendo forse uno dei suoi più grandi errori, ovvero che «serviva più cuore e meno slide».

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Risponde immediatamente la contro parte di destra sulle pagine del Corriere della Sera,  Silvio Berlusconi vuole andare alla urne il prima possibile. «Mi auguro che i giudici di Strasburgo abbiano la sensibilità di tenere conto nella tempistica della valutazione di una vicenda giudiziaria che attende già da troppo tempo che è in gioco la democrazia di un grande Paese europeo. […] sono ottimista di natura e nonostante tutto credo nella giustizia. Quindi ritengo piuttosto probabile e assolutamente auspicabile la mia candidatura nell’interesse della democrazia e dell’Italia. E’ necessario chiarire che quando chiedo il sistema proporzionale non lo chiedo affatto per fare le larghe intese. Io voglio vincere le prossime elezioni con il centrodestra, che mi auguro unito su un progetto liberale e riformatore. Dico però che l’Italia è troppo fragile per permettersi governi espressione di una minoranza di elettori, e nei quali il resto del Paese non si riconosce».

Gentiloni vs Merkel: l’incontro

Vedremo se anche questa volta la partita finirà 4 a 3. Il nostro presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nella settimana del 16 gennaio scorso è stato a Berlino per fare il punto della situazione con la cancelliera Angela Merkel, nonostante i rapporti siano difficili dopo la recente questione Diesel gate. Dall’incontro bilaterale con la Merkel è emerso che l’Europa naviga per mari burrascosi sia per le questioni legate a un’economia in deflazione sia per le questioni legate ai migranti. Un’Europa «a due rigidità» la definisce il premier modificando le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che parla spesso di «due velocità».

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Gentiloni continua, «con la cancelliera Merkel abbiamo parlato del destino dell’Europa, sappiamo che attraversa una fase difficile. Italia e Germania sono tra i paesi convinti della straordinaria importanza del futuro europeo. Rilanciare la Ue pensando alle sfide che ha davanti su crescita, lavoro, investimenti, migranti e difesa dei nostri principi» per poi concludere con un concetto che forse ha fatto storcere il naso a gran parte degli italiani sostenendo che «la fase dell’austerità fine a se stessa sia tramontata e auspichiamo un confronto aperto e costruttivo sul tema. Talvolta la sproporzione tra le sfide che ci attendono e la discussione su virgole e cavilli è stridente. Il piano Juncker non è sufficiente per dare le risposte alle sfide attuali. L’Italia non tornerà mai ad essere un paese fiscalmente irresponsabile, quel tempo ormai è finito. anche se ne paghiamo ancora il prezzo». Ma forse su quest’ultimo intervento, non tutti possiamo ritenere di essere in accordo.

Grillo: il “Codice è valido, Non si tradiscano gli elettori”

Roma, M5s e questione romana.

E’ recente la notizia che il Tribunale di Roma, tramite l’ordinanza n.779/2017, ha rigettato le istanze presentate dell’avvocato Monello (Pd) e sostenute dalla senatrice Cirinnà (Pd). Dalla sentenza finale emergono tre punti fondamentali: «il Codice di comportamento del gruppo politico e i loro impegni non sono cause che comportano l’ineleggibilità dell’eletto o la decadenza della carica ricoperta;il Codice di comportamento non condiziona in alcun modo la libertà di manifestazione del voto da parte degli elettori e non produce conflitti di interessi; gli unici soggetti che potrebbero tentare di impugnare la validità dell’impegno assunto sono gli stessi sottoscrittori». 

L’Italia è stretta non solo nella morsa del gelo ma si ritrova a dover fare i conti con un freddo artico proveniente dai rapporti parlamentari e con l’Europa. Aspettiamo, dunque, il caldo torrido con la speranza che anche i nostri politici ritrovino una dolce stagione politica.

Utopia? Sicuramente si!

 

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