Per la rubrica “Roma Scordata” che giunge oggi alla puntata numero 28, le nostre attente macchine fotografiche si sono soffermate sulle tante piazzole di sosta di emergenza che si trovano sulla via Cassia Bis. Abbiamo deciso di pubblicare due foto tra le più significative e più precisamente in due slarghi che si trovano tra il Grande Raccordo anulare e il bivio con la via Cassia Cimina.
Ebbene in ambedue le direzioni ogni spazio di emergenza si è tramutato in discarica di emergenza. E questo non da poco tempo ma da anni. Cumuli impressionanti di rifiuti di qualsiasi genere, alcuni anche pericolosi. Abbiamo cercato di capire a chi competesse rimuovere tali abbandoni. L’Ama ci risponde che la via Cassia Bis, essendo una strada statale è di competenza Anas. All’Anas ci indicano che nel tratto tra Roma e Cesano la rimozione la dovrebbe effettuare la Provincia (ma non erano state abolite le provincie?), che sicuramente ora si chiama Roma Capitale e quindi il cerchio si chiude con il consueto scarica barile.
Se nessuno interviene in alcune di queste piazzuole non vi sarà più posto per una sosta di emergenza con grave pericolo per chi si ferma, troppo vicino alla sede stradale dove le auto corrono velocissime, in barba ai tanti segnali che obbligano a non sorpassare i 90 chilometri orari.
Ora ci chiediamo se la Polizia Provinciale si sia mai interessata a questo problema, magari ricercando, nei sacchi di immondizia abbandonati, qualche dato per risalire a chi ha commesso questa inciviltà (spesso nella busta nera dei rifiuti si gettano bollette telefoniche o di enti erogatori altri servizi, ricevute, fatture, estratti bancari, tutti dati sensibili che potrebbero ricondurre al barbaro che abbandona tanti rifiuti).
Ci chiediamo inoltre perché su una strada così importante non si sia pensato di installare telecamere di sicurezza che potessero individuare chi getta tali rifiuti di ogni genere, come materassi, ruote, girelli, carrozzine, calcinacci, ecc.
Insomma uno spettacolo da non offrire certo a chi si reca nella città eterna, ovvero eternamente ricoperta da rifiuti fin dalla consolari.
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