Le “grandi” testate giornalistiche italiane gridano allo scandalo: i videogiochi (ancora!) provocherebbero danni irreparabili ai nostri sistemi cognitivi. Insomma, al cervello.
Secondo il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Montreal e quello di psichiatria dell’Università McGill, esporsi per molte ore a giochi d’azione farebbe diminuire addirittura fino al 2% una certa parte della massa celebrale. Secondo lo studio, un gruppo di persone messe davanti alla tv con GTA5, Fallout e Call of Duty avrebbero perso una piccola parte del loro ippocampo.
Quello che i titoloni acchiappaclick dei nostri giornalisti da strapazzo dimenticano di dire è che, in realtà, lo studio arriverebbe anche a conclusioni diametralmente opposte, dimostrando ad esempio che stare ore e ore con Super Mario addirittura farebbe aumentare quella massa.
Allora dove sta la verità? Da nessuna parte: è quasi ovvio che impiegare decine di ore consecutive su una attività “no brain” non faccia lavorare le sinapsi, ma questo potrebbe valere per qualsiasi attività ricreativa passiva, pensiamo a guardare la televisione ad esempio.
Così come è altrettanto concepibile che spendere il proprio tempo con un passatempo “attivo”, che ci metta nelle condizioni di dover riflettere, utilizzare il nostro orientamento spaziale e altre capacità intellettive, bhè, sicuramente male non fa. Il cervello si comporta infatti come un muscolo: se stimolato, cresce e si rinforza, a prescindere dal “tipo” di media che sta utilizzando. Questo dimostra per l’ennesima volta non quello che qualche buontempone allarmista vuol farci credere (ovvero che i videogiochi facciano sempre male), ma che questi vanno paragonati a una qualsiasi altra attività umana, nella loro eterogeneità.
I giochi fatti in un certo modo fanno bene, altri meno. Così come qualsiasi altra forma di intrattenimento prodotta da noi esseri umani.
Se avete ancora dubbi se il gioco che vostro figlio sta divorando faccia bene o male, bhè, non esitate a contattare il “Dr.Cambo” presso la pagina Facebook appositamente creata per aiutarvi: Videogiocambo.
di Claudio Camboni
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