Videogiochi: “L’importanza delle basi”

atari_2600_anni80_204437_1075611 Il media videogioco, a differenza dei cugini “cinema” e “musica”, gode di una particolare caratteristica che lo rende speciale: dev’essere goduto nel suo esatto periodo storico per poter essere goduto al 100%. La vecchia musica e le mode del passato ritornano, i film invecchiano e migliorano con gli anni, i videogiochi no. Rimetter su una roba di 20 anni, fatta a quadretti ed idee molto piu’ semplici di adesso è semplicemente una forma di autocompiacimento vintage. Giocare ad Halo 2 oggi, quando tutti ci stavano 7-8 anni fa, è archeologia. Giocare a Zelda Ocarina of Time oggi non è come averlo fatto nell’epoca in cui usci’, con assoluta meraviglia.

I videogiochi, come ogni forma di tecnologia, invecchiano a vista d’occhio ed un occhio allenato dal tempo reagisce in modo diverso. Oltretutto, pur essendo inutile un’operazione di ripescaggio delle vecchie glorie, è anche quasi impossibile. Entrate in un grande magazzino e troverete la migliore musica degli anni 70, dai Pink Floyd ai Who, andate negli scaffali dei film e ci saranno Casablanca, Metropolis e Blade Runner. Ma tra i videogiochi sarà già quasi impossibile trovare i titoli usciti il Natale precedente. Cosa significa? Che questo genere di arte, passione e passatempo è diversa dalle altre, va apprezzata, gustata ed utilizzata subito, fresca, appena sfornata. Farlo dopo, anni dopo, non ve la farà mai apprezzare al 100%.

E detto questo, fortunato chi è nato alla fine degli anni 70 e si è vissuto sulla propria pelle tutta la storia di questo media: oggi sono gli unici che hanno le chiavi di comprensione di quello che vediamo. E non ci sarà mai chi potrà andare a ripescare tutto il passato creandosi un substrato culturale ormai inattecchibile e impossibile da far proprio. Non disperate però, giovani amanti del videoludo. Questa rubrica vi regalerà i mezzi per potervi orientare, o quantomeno essere sicuri di non prendere strade sbagliate. Cambo consiglio del mese: Terraria su PS3. Cambo sconsiglio del mese: il nuovo Splinter Cell, non se ne può più.

di Claudio Camboni

Ilove80s

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