Vuelta de Espana. Cinque tappe al termine ed un finale che sembra parlare colombiano, anche se le tappe che rimangono potrebbero ribaltare più e più volte le sorti della corsa spagnola.
Tappa 10
La sfida si accende sull’ultima salita, dove i pretendenti alla generale escono allo scoperto. In fuga c’è Gesink, che sembra poter tagliare il traguardo per primo, ma dalle retrovie Contador prova a sferrare un attacco a cui risponde Quintana che riesce ad allungare, mentre Froome inizialmente in crisi riesce a contenere i distacchi e lungo l’ultimo chilometro limita i danni e Contador, dopo il primo attacco, rinculava perdendo terreno da Quintana e Froome. Quintana in un sol colpo ottiene tappa e leadership della classifica generale, Gesink sale sul secondo gradino del podio di giornata, Froome al terzo. Per gli italiani Scarponi riporta i piazzamenti migliori, chiudendo nei primi dieci, mentre il giovane Chaves ( il colombiano battuto da Nibali all’ultima tappa del Giro) riesce ad insediarsi al terzo gradino del podio.
Tappa 11
La tappa undici vede ancora uno scontro dei favoriti per la classifica generale scatenarsi nell’ultima asperità di giornata. Questa volta è il duo Quintana-Froome che compie la selezione finale, scrollandosi di dosso tutti i ciclisti ” di troppo” per la loro sfida. Il britannico negli ultimi 100 metri innesta il turbo, stacca Quintana, ed oltre alla vittoria di tappa si prende la rivincita per il giorno prima. Quintana, secondo, mantiene il primato in classifica mentre terzo di giornata chiude il compagno di squadra Valverde. Da sottolineare anche in questo arrivo la presenza di Michele Scarponi nei primi dieci, praticamente al ritmo dei migliori, e la resistenza di Chaves che difende il suo podio virtuale in classifica.
Tappa 12
Questa volta i grandi scalatori restano a riposo, in una frazione dedicata alle ruote veloci degli sprinter, con Keukeleire che realizza la volata perfetta regalandosi la prima gioia stagionale, relegando al secondo posto Bouet, terzo l’italiano Felline. Quarto posto per un altro italiano, Sbaragli.
Tappa 13
Tappa in cui il giovane Valerio Conti, 23 anni della Lampre-Merida, vince come un grande. Conti fa parte della fuga che va all’attacco sin dal mattino, a discapito di un gruppo sornione che lascia ai fuggitivi oltre 20′ di vantaggio. Conti capisce che è il giorno per tentare l’impresa e, a 20 chilometri dalla fine, saluta i compagni di fuga e si lancia da solo verso la vittoria. Il giovane talento italiano taglia il traguardo per primo, con quasi 1′ di vantaggio su Wyss e Lagutin, secondo e terzo.
Tappa 14
Il classico tappone pirenaico, la frazione più dura della Vuelta, le salite da scalare sono: Inharpu, La Pierre Saint Martin, Marie Blanque e Aubisque. Sin dalla partenza la fuga prende il largo, composta da una ventina di elementi, i migliori restano nella pancia del gruppo preparandosi per la battaglia finale. Dalla fuga emergono Elissonde, Silin e Gesink, i quali fanno il vuoto sugli avversari andandosi a dividere il podio della tappa più prestigiosa. Nei metri finali Gesink è quello che ne ha di più, apre il gas e stacca di netto i rivali conquistando il tappone sui Pirenei, mentre Elissonde nel finale supera Silin di mezza ruota, stabilendo le gerarchie per la restante parte del podio di giornata. Il gruppo resta a polveri bagnate, con Quintana e Froome che si marcano stretto e si annullano, mente Chaves resta a galla e Contador perde ulteriori 20”.
Tappa 15
Tappa in cui gli italiani e l’imprevedibilità del ciclismo danno il meglio di se. La frazione misura appena 120 chilometri ma il gruppo si spezza ben presto in due tronconi, davanti Quintana e Contador, dietro Froome. Tutta la gara vive sulla rincorsa dei ritardatari che non riescono a raggiungere la testa della corsa. Davanti gli applausi vanno all’italiano Brambilla ( già maglia rosa al Giro d’Italia) che grazie ad una scalata potente dell’ultima salita stacca Quintana andando a conseguire un bellissimo successo di tappa. Soddisfazione anche per Quintana, che arriva secondo ma guadagna quasi 2′ minuti in classifica generale su Froome, sprofondato nel gruppo dei ritardatari per la tattica di gara dura imposta dal team del colombiano e dal team di Contador. Proprio Contador nel finale non ha le gambe e perde 20” dal leader. Terzo di giornata ancora Felline, mentre Formolo e Scarponi chiudono settimo e decimo, guadagnando in classifica generale. Nota di rilievo: proprio per lo spezzarsi del gruppo 91 corridori finiscono fuori tempo massimo, ma la giuria decide di riammetterli in quanto sarebbero rimasti solo 70 corridori in gara, snaturando oltre modo la competizione.
Tappa 16
Ultima tappa prima dell’ultimo giorno di riposo, che vede i ciclisti impegnati in una frazione per velocisti, con il neo professionista Drucker abile ad impostare la volata perfetta che gli consente di ottenere la vittoria di tappa, a discapito di Selig e Arndt, secondo e terzo.
La corsa riprende dopo l’ultimo giorno di riposo con cinque frazioni in cui gli avversari di Quintana sono costretti a dare il tutto per tutto se vogliono ribaltare le sorti della corsa. Il più accreditato sembra Froome, il quale ha dalla sua una tappa di dura montagna per attaccare e soprattutto la cronometro individuale, che lo vede super favorito.
La vera lotta sembra essere quella per il secondo posto della classifica generale, dove Froome, Chaves e Contador sono racchiusi nello spazio di 5”. Per gli italiani le lodi vanno al giovane Formolo ed al veterano Scarponi, che stazionano in ottava e decima posizione in classifica.
(Fonte foto) 1 e 2 Bettini Photo, 3 Tim de Waele, 4 Vuelta de Espana Twitter, immagine copertina Movistar Team Facebook.
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