A rischio l’intero indotto aeroportuale di Catania e Palermo. La situazione merita una mobilitazione più ampia, di tutte le istituzioni. Il governo convochi le aziende e il sindacato.
Cgil, Cisl e Uil con Filt Fit e Uiltrasporti, a seguito della crisi della compagnia aerea Windjet, esprimono la loro grandissima preoccupazione per il destino dei 460 lavoratori Windjet.
La situazione precipita: si tratta dell’unica compagnia aerea siciliana. Non si può lasciare il pallino in mano solo agli interessi e alla strategia di Alitalia. Il Governo, col ministero dell’Economia, deve intervenire e seguire la trattativa in un tavolo col sindacato. Deve diventare interesse generale salvare oltre 500 posti di lavoro, il patrimonio societario ed economico, le tratte che fanno gola alla stessa Alitalia. Occorre rientrare urgentemente dal caos negli aeroporti e dalla disperazione che coinvolge migliaia di utenti.
Bisogna far capire che il fallimento di Wind Jet comporterebbe ulteriore perdita di 400 posti di lavoro con la riduzione dei servizi aeroportuali di Catania e Palermo. Non dobbiamo consentirlo!
È una situazione gravissima che è degenerata e che in questi mesi è stata sottovalutata da più parti. Le istituzioni locali devono pretendere, assieme al sindacato, che il Governo segua la vicenda con la stessa attenzione e interesse messo in atto qualche anno fa quando era l’Alitalia a rischiare di fallire. La stessa Alitalia, che è stata salvata con quasi 10 miliardi pubblici, non può assolutamente agire senza responsabilità sociale.
Bisogna agire subito per impedire che, la già disastrata economia siciliana subisca un ulteriore colpo pesantissimo. Anche il Governo Regionale, pur se dimissionario, deve intervenire: adesso va difesa una compagnia aerea siciliana e con essa il diritto alla mobilità di milioni di siciliani.
A rischio sono anche le centinaia di posti di lavoro nell’indotto, a cominciare da Katanè Handling, e, per le grandi sofferenze economiche che le società di gestione aeroportuale hanno negli anni accumulato, a cominciare da Sac , che vanta quasi 7 milioni di euro di crediti nei confronti di Windjet.
Cgil, Cisl e Uil chiedono l’immediato intervento del Governo Nazionale, il Presidente Monti e il Ministro Passera non possono guardare mentre una delle più grandi realtà imprenditoriali siciliane fallisce.
Cgil, Cisl ed Uil, con Filt Fit e Uiltrasporti chiedono l’immediata convocazione di Windjet e Alitalia da parte del Ministro dello sviluppo economico, per consentire, così, grazie alla presenza del Governo, la riapertura della trattativa; chiedono, inoltre, al Governo regionale di contribuire a questa soluzione e all’Enac di mettere a disposizione tutti gli strumenti tecnici per sbloccare la trattativa fra le due aziende.
La situazione per gli effetti che genera, in mancanza di percorsi chiari, merita una mobilitazione più ampia in nome di tutta la Sicilia.
Cgil, Cisl e Uil chiedono, dunque, anche al Comune e alla Provincia di Catania di essere attori protagonisti di questa vicenda che interessa tutta la comunità catanese, mentre alla Prefettura si chiede di tenere alta l’attenzione per evitare il precipitare dell’ordine pubblico.
Cgil, Cisl e Uil non assisteranno in silenzio al fallimento della Windjet e, qualora fosse necessario, avvieranno ogni forma di protesta e di lotta a difesa dei lavoratori e del diritto alla mobilità dei siciliani.
I segretari regionali M. Maggio (Cgil), M. Bernava (Cisl) e C. Barone (Uil)
I segretari provinciali Catania A. Villari (Cgil), A.Giulio (Cisl) e A.Mattone (Uil)
I segretari provinciali Catania di categoria C. Decaudo (Filt), M. Torrisi (Fit) e A. Alibrandi (Uiltrasporti)
(noodls)
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