Altre novità arrivano da Brembate a proposito dell’omicidio di Yara. Le indagini sul corpo della tredicenne continuano e, secondo le prime voci, la ferita letale sarebbe stata data alla testa; nessuna coltellata senza scampo, nessun dissanguamento o asfissia, ma un brutale e mortale colpo alla testa. Il pm Letizia Ruggeri ha in parte confermato questa voce, parlando di una “vasta lesività sul cranio” causata con un corpo contundente, che potrebbe anche essere una pietra, sebbene gli inquirenti non siano convinti pienamente che l’arma utilizzata possa essere questa, e comunque non è stata trovata nelle vicinanze del corpo. Da escludere la morte per asfissia e la morte per mezzo di un coltello perché le ferite riportate non sono molto profonde e i vestiti non sono intrisi di sangue. A proposito dei tagli, si stà indagando su quella X incisa a livello lombare, accompagnata da altri due tagli verticali a lato. Secondo il pm è da escludere che si tratti di un rito satanico, ma al momento vari esperti stanno valutando se si tratta di un simbolo o di segni inferti in modo casuale. Sicuramente l’assassino è alto 1,75 metri, l’angolazione e la profondità hanno confermato questo, anche se ancora si sa con certezza se si tratti di un uomo o una donna. Le indagini sono ormai localizzate: si cerca l’assassino o gli assassini tra la gente di Brembate, tra parenti e amici di cui si analizzano i DNA per confrontarli con quelli trovati sul corpo e sugli indumenti di Yara. Tra 90 giorni il pm dovrà presentare la relazione definitiva, fino ad allora le indagini proseguiranno senza sosta per dare un volto all’”orco”.
di Redazione
Foto: donna10.it
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